giovedì 22 dicembre 2011

Zelten natalizio


Non ho scuse...e per questo non proverò neanche ad inventarmene nessuna, del tipo che periodaccio, non c'ho tempo per cucinare -quasi neanche per mangiare-, sono fusa e non so più dove si ricaricano le batterie...e bla bla bla... Spero solo in questi giorni di vacanze di Natale di riuscire a portarmi un po' avanti con i post! E una promessa :) 
Tra l'altro questo e la prima ricetta che posto dal mio regalo di Natale...un super fantasmagorico iphone! Non vi dico! Potete immaginare che storia! :) 

La ricetta che ho preparato e di quelle tipiche della tradizione trentina, alto atesina e tirolese e si trova esclusivamente e rigorosamente nel mese di dicembre. Si tratta dello Zelten, un pane dolce della tradizione contadina ricco di frutta secca, canditi e uvetta sultanina. Si trova anche con il nome di Bauernzelten (Zelten del contadino), Fruchtebrot (pane alla frutta), Kletzenbrot (pane dolce alle pere secche).
Il nome risale al nome tedesco "selten" che vuol dire "a volte" inteso a sottolineare l'eccezionalità della preparazione che avviene solo a Natale. E' un dolce invernale, poichè è proprio in questo periodo che è possibile trovare frutta secca e canditi in gran quantità. 
In passato si cominciava a preparare lo Zelten alla vigilia del giorno di San Tommaso (21 dicembre), ora poco importa, ma rigorosamente a dicembre!
La tradizione racconta che in ogni maso veniva preparato un grande Zelten per la familia contadina. Ad ogni servitore e domestico veniva regalato un pezzetto di questa singolare squisitezza preparata con un impasto per il pane di segale arricchito con noci, nocciole, mandorle, frutti canditi (bucce di limone e di arancia candite) e frutta secca (fichi, uva sultanina, uva di Corinto, ecc.).

martedì 13 dicembre 2011

Santa Lucia...e l'asinello di pan brioche


 Questa è la notte di Santa Lucia
senti nell'aria la sua magia.
Lei vola veloce col suo asinello
attenta davanti ad ogni cancello.
Ad ogni finestra un mazzolin di fieno
e l'asinello ha già fatto il pieno.
Santa Lucia con il suo carretto
lascia a tutti un gioco e un dolcetto.
Porta ai bambini tanti regali
tutti belli, tutti speciali.

lunedì 12 dicembre 2011

Linzer Torte integrale

Un anno fa, nei giorni di Natale, dopo aver annullato a causa del maltempo un viaggio a Dublino, abbiamo deciso di dirottare le nostre vacanze di fine anno più vicino a casa...un luogo raggiungibile in macchina: la città di Linz.
Al di la dell'indiscussa bellezza artistica e culturale di questa ridente cittadina austriaca, è compito di questo blog concentrarsi su un alto aspetto: il cibo che si mangia in questa città! E cosa volete che si mangi a Linz se non Wiener schnitzel, Bretzel, Wurstel e....Linzer Torte??!!
La Linzer Torte è considerata la torta più antica del mondo, essendo nominata per la prima volta già nel 1653. Nonostante ciò non si è mai scoperto chi l'abbia inventata.

mercoledì 7 dicembre 2011

Budino di castagne su passata di cachi

Normalmente, quando decido di fare un dolce, non penso mai che esiste la categoria dei "dolci al cucchiaio": budini, mousse, creme....non mi passa quasi mai per la testa! Quando voglio preparare qualche cosa di dolce e sfizioso finisco sempre su torte -meglio se secche- o biscotti o tartellette. Insomma: frolle!
Comunque, alla fine, mi devo spesso ricredere. Sono buoni sti dolci al cuccchiaio! E spesso anche veloci, poco impegnativi e tutto sommato fanno la loro figura :)
Questo dessert è il connubio della stagionalità: cachi e castagne. I primi, nonostante mi piacciano, non sono un frutto che consumo spesso...sicuramente si tratta di pigrizia. E' un frutto con il quale è difficile stare composti, ordinati e non si può mangiare al volo; ci vuole il piattino, il cucchiaino...
Di castagne, invece, vivrei! Le migliori sono arrostite. Ma stanno veramente bene anche nei dolci, per non parlare di zuppe, creme e gnocchi! Slurph :P

domenica 4 dicembre 2011

Arance...non solo da mangiare

Come dice il titolo del post, le arance non devono necessariamente essere solo mangiate! 
Ma partiamo da principio: questi sono giorni di addobbi, è iniziato l'Avvento e, nonostante la mancanza della neve renda faticoso immaginare di essere a dicembre, ebbene...ci siamo! Mancano solo 20 giorni a Natale. 
Già i Brezel che ho postato ieri li ho in parte mangiati e in parte usati per decorazioni. Li ho avvolti in un nastro rosso e appesi in maniera alternata alle arance che vi mostro oggi, sul corrimano della scala che porta in casa.
L'idea di fare queste arance -banalissime- mi è venuta sfogliando un libro molto interessante sui decori natalizi. Si chiama Weihnachts-Inspirationen - Dekorationen aus Naturarmaterialien. Purtroppo esiste solo in tedesco...ed è proprio nelle edizione in questa lingua che si trovano i migliori libri con idee per decorare la casa (non solo a Natale)!
Non ce niente da fare, sta nel loro dna, nella loro tradizione! Dal mio punto di vista in Italia non siamo in grado di creare delle atmosfere simili. Il Natale, come lo sanno interpretare i tedeschi e gli scandinavi è magico! 
E' quindi in questo periodo dell'anno che la mia indole tedesca si fa sentire...cerco di ricreare ambienti simili ma sopratutto vado alla ricerca di sensazioni e calore che questi -se fatti come si deve- possono trasmettere!

venerdì 2 dicembre 2011

Brezel





Amo il pane. Ce ne sono talemente tanti tipi che è impossibile non trovarne uno che ci piccia: per varietà di forme e ingredienti è un prodotto di base che non annoia mai, concigliando la necessità di nutrirsi con il piacere del gusto! So bene che molti di voi riguardo a questo tema sono campanilisti....a tanti piace il pane di casa propria, qualunque esso sia! E bene, per tenere fede a questa tradizione anch'io sono amante del pane locale. In Trentino (e ancor più in Alto Adige) c'è una tradizione nell'arte bianca molto speciale. Il pane è spesso arricchito da farine diverse e da frutta secca e semini vari. Delizie per il mio palato. 
Cosa c'è di meglio di un pane alle noci, panini al latte cosparsi di semini di sesamo o papavero, o coppiette alla segale??!! 
Le forme poi...che dire? Sapete bene che in passato le più svariate forme sono nate sulla scorta di impulsi religiosi e culturali. Per esempio, per festeggiare Santa Lucia, noi regaliamo a ogni bambino un asinello di pane dolce; o, per Pasqua, colombine e coniglietti dolci.

Uno dei miei preferiti -sia per la forma sia per il gusto- è il Brezel che è anche il simbolo della panificazione e dei fornai, un segno distintivo degli artisti dell'arte bianca.
Sulla sua origine si narrano tante leggende. Una di queste racconta che i Brezel naquero come pietanza quaresimale nella panetteria di un convento. Sembra che un monaco fosse stato incaricato di preparare una pietanza semplice, nutriente e gustosa, ma anche rispettosa del tempo consacrato al digiuno e dalla forma che richiamasse un significato religioso. Così il monaco preparò un impasto compatto a base di farina di frumento e di acqua, senza sale. Inoltre, ispirandosi alle braccia incrociate al petto che tenevano i sui confratelli recandosi in preghiera, ebbe l'idea di dare al Brezel la forma che tutti noi conosciamo.
Il nome, inizialmente in latino, era  bracchium, cioè avambraccia incrociate. La parola poi mutò nel tedesco Brezitella e poi Brezel.